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Con il pensiero di Hegel Arthur Danto ha intessuto un prolungato e multiforme dialogo non sempre caratterizzato dal rigore di un'esegesi fedele ai testi. In questo dialogo Danto diventa un riferimento cruciale per verificare con quale fecondità il topos della "fine dell'arte" innervi l'interrogazione sullo statuto e la funzione delle arti nel contemporaneo. Nella riflessione hegeliana, l'idea di un'arte che - «sul versante della sua suprema destinazione» - si dissolve ci consegna in eredità un dedalo di problemi: la rielaborazione di Danto pone a tema l'istanza autoriflessiva dell'arte e il nesso arte/storicità. All'analisi di tali questioni sono dedicati i due studi presenti nel volume.